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domenica 20 settembre 2009

facciamo un po le pulci a questa gente.

COMPOSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
SILVIO BERLUSCONI, Forza Italia, nato a Milano, 29 settembre 1936 è politico e imprenditore italiano, presidente del Consiglio dei ministri a seguito della vittoria alle elezioni politiche anticipate del 2008. E’ fondatore e proprietario della società multimediale Fininvest (oggi Mediaset), fondatore e presidente del movimento politico Forza Italia e presidente del club calcistico A.C. Milan. E’ conosciuto anche come Il Cavaliere in ragione dell’onorificienza conferitagli di cavaliere del Lavoro. Da uomo politico siede alla Camera dei Deputati dal 1994, anno della sua prima elezione. Ha tenuto quattro mandati di presidente del Consiglio: il primo nella XII legislatura (1994), due consecutivi nella XIV (2001/2005, 2005/2006), ricoprendo in tale occasione anche gli incarichi ad interim di ministro degli Esteri, dell’Economia, della Salute e della Funzione Pubblica, ed in fine il quarto nella XVI (2008). Secondo la stima elaborata dalla rivista Forbes nel 2008 Silvio Berlusconi è il terzo uomo più ricco d’Italia e il 90° più ricco del mondo, con un patrimonio stimato in 9,4 miliardi di dollari USA.

SOTTOSEGRETARIO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
GIANNI LETTA, Forza Italia, 63 anni, nato ad Avezzano. Giornalista, laureato in giurisprudenza, dopo aver esercitato per alcuni anni la professione foreste, si dedicò al giornalismo, come corrispondente dall’Aquila di alcuni quotidiani nazionali, della RAI e dell’ANSA. Dal 1958 è stato redattore de Il Tempo, nel 1971 fu chiamato alla direzione amministrativa dello stesso quotidiano, e successivamente divenne amministratore delegato della “Società Editoriale Romana” e della “Tipografia Colonna”, editrice e stampatrice del quotidiano romano. Il 16 agosto 1973, alla morte del sen. Angiolillo, assume anche la direzione de Il Tempo che ha tenuto per quasi 15 anni fino alla fine del 1987. Dal 1973 al 1987 è stato così Amministratore e Direttore del giornale romano che ha poi lasciato per assumere responsabilità manageriali e giornalistiche nel Gruppo Fininvest guidato da Silvio Berlusconi.

*MINISTRI CON PORTAFOGLIO ESTERI
FRANCO FRATTINI, Forza Italia, 50 anni, romano. Torna al governo dopo essere stato vice presidente della Commissione Ue con delega alla Giustizia e alla Sicurezza. Nel Berlusconi 2 firma come ministro della Funzione Pubblica la proposta di legge sul conflitto di interessi. Tra il 2002 e il 2004 è agli Esteri, dove sostiene la politica di Berlusconi di avvicinamento ad Israele e di appoggio alla “guerra al terrore” di Bush. Favorevole, in campagna elettorale, a un giro di vite verso l’immigrazione clandestina.

INTERNO
ROBERTO MARONI, Lega Nord, 53 anni, varesino. Dirigente del carroccio, torna al Vicinale, dove fu nel ’94 (Berlusconi 1). Nel 2001/2006 è stato ministro del Welfare, dove ha congegnato la riforma per l’innalzamento dell’età pensionabile. Suona il sax e ha uno stile verbale più soft del leader della Lega, Umberto Bossi.

DIFESA
IGNAZIO LA RUSSA, Alleanza Nazionale, 60 anni, catanese. E’ a Milano che ha svolto la professione di avvocato e il grosso della sua militanza politica prima nell’MSI, poi in AN. Nel 1994 presiede il Congresso della svolta, che dà il via ad AN, di cui dice di essere stato uno dei convinti ispiratori. E’ alla sua prima esperienza di ministro. Inconfondibile la sua voce, imi tata con successo da Fiorello.

GIUSTIZIA
ANGELINO ALFANO, Forza Italia, 38 anni, di Agrigento. Coordinatore degli azzurri in Sicilia, dove il partito fa pieno di voti. Considerato uno dei giovani emergenti di FI, siederà nella poltrona occupata da Clemente Mastella, che si è considerato vittima di un accanimento della magistratura per avere cerceto di riformare il poteregiudiziario. Berlusconi ha promesso che questa volta riuscirà a separare le carriere di pm e giudicanti. Alfano sarà in prima linea in questa battaglia.

SVILUPPO ECONOMICO
CLAUDIO SCAJOLA, Forza Italia, 60 anni, ligure. Politico DC di lungo corso, aderisce a FI nel ’95. Una carriera politica di primo piano segnata però da alcuni incidenti: guai giudiziari da sindaco di Imperia, la contestata gestione da ministro degli Interni al G8 di Genova, frasi irriguardose su Marco Biagi con dimissioni nel 2002. Nel 2005 ritorna, alle Attività produttive.

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
ALTERO MATTEOLI, Alleanza Nazionale, 68 anni, toscano. Prima missino poi fra i fondatori di AN. E’ uno dei leader di Nuova alleanza (con Urso e Nania), corrente di AN che ha sempre sostenuto Fini. Ministro dell’Ambiete dal 2001 nel 2° e 3° governo Berlusconi.

WELFARE
MAURIZIO SACCONI, Forza Italia, 58 anni, veneziano. Militante socialista (con esperienze di governo) di estrazione giuslavorista, dopo Tangentopoli ha aderito a Forza Italia. Nei Berlusconi 2 e 3 torna sottosegretario, al ministero del Lavoro. Collaborò con Biagi alla riforma del lavoro.

AGRICOLTURA
LUCA ZAIA, Lega Nord, 40 anni, trevigiano. Vicepresidente del Veneto con deleghe all'agricoltura. Esponente di spicco della seconda generazione leghista, è famoso per la corsa a 193all'ora con ritiro patente. Programma: difendere gli agricoltori del Nord (vino, zucchero, latte, ortofrutta) in sede Ue.

ISTRUZIONE
MARIASTELLA GELMINI, Forza Italia, 35 anni, bresciana. Forzista della prima ora, non appartiene al genere velina. Conquista i galloni sul campo quando, a sorpresa, diventa nel 2005 coordinatrice del partito in Lombardia, diviso da lotte intestine. Mette ordine fra uomini potenti. E' la consacrazione.

AMBIENTE
STEFANIA PRESTIGIACOMO, Forza Italia, 42 anni, siracusana. Oltre a militare in FI (come il marito notaio), è proprietaria con la famiglia del gruppo chimico Coemi. È stata ministro delle Pari opportunità nei Berlusconi 2 e 3. Volto di FI in tanti talk show tv, grazie alla sua bellezza sfonda anche nelle cronache rosa. Si ricorda un suo pianto in Consiglio dei ministri quando non passò il provvedimento sulle quote rosa.

BENI CULTURALI
SANDRO BONDI, Forza Italia, 49 anni, toscano. Poeta, ex amministratore comunista di formazione cattolica, a metà anni '90 viene folgorato da Berlusconi diventandone uno strettissimo collaboratore. Scrive il pamphlet “Una storia italiana” nella vittoriosa campagna elettorale del 2001 e diventa coordinatore di Forza Italia.

*MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO

RIFORMA FEDERALE
UMBERTO BOSSI, Lega Nord, 66 anni, di Cassano Magnago. Detto il Senatùr, fonda la Lega nel 1984 dopo una giovanile militanza comunista. Menomato da un ictus nel 2004 che fece temere per la sua vita, è noto per le sue intemperanze verbali nei comizi, ma è anche considerato un acuto politico; è stato ministro per le Riforme dal 2001 al 2004. Nel '94 costrinse Berlusconi alle dimissioni.

SEMPLIFICAZIONE LEGISLATIVA
ROBERTO CALDEROLI, Lega Nord, 52 anni, bergamasco. E' il prototipo del politico leghista: unisce a iperboli verbali (come definire "una porcata" la sua riforma elettorale) e sceniche (mostra maglietta anti islamica al Tg1) a doti politiche e amministrative (molto apprezzato alla vicepresidenza del Senato).

RAPPORTI CON IL PARLAMENTO
ELIO VITO, Forza Italia, 48 anni, napoletano. Ha militato nel Partito radicale prima di aderire a FI. Dopo una serie di fortunate apparizioni in talk show televisivi, Berlusconi lo nomina portavoce del partito, poi capogruppo alla Camera dove fa valere la sua formazione tecnica di politico radicale.

PARI OPPORTUNITA’
MARA CARFAGNA, Forza Italia, 33 anni, salernitana. Nella scorsa legislatura fra i peones, ma molto stimata da Berlusconi. Prima di militare in Forza Italia (attualmente è responsabile del movimento delle donne del Pdl), un passato da modella e show girl.

POLITICHE GIOVANILI
GIORGIA MELONI, Alleanza Nazionale, 31 anni, romana. Inizia la sua attività politica come responsabile di Azione studentesca, movimento di An. Nel 2004 viene eletta presidente di Azione giovani e nella XV legislatura si impone subito come vice presidente della Camera.

POLITICHE COMUNITARIE
ANDREA RONCHI, Alleanza Nazionale, 52 anni, perugino. Giornalista d'assalto nelle tv locali romane, tradisce da subito un'innata passione per la politica a cavallo tra la Dc e la destra romana dove incrocia i cosiddetta "ragazzi di via Milano". A fine anni 90 entra nel gruppo dirigente e Fini lo nomina portavoce nel 2005. Da allora in ascesa inarrestabile.

RAPPORTI CON LE REGIONI
RAFFAELE FITTO, Forza Italia, 38 anni di Maglie. Figlio d'arte (suo padre fu presidente democristiano della Puglia), seguì le orme paterne giovanissimo, per passare a Forza Italia dopo la fine della Dc ed essere prima vicepresidente poi presidente della sua Regione. Sconfitto da Vendola è dal 2006 alla Camera.

FUNZIONE PUBBLICA
RENATO BRUNETTA, Forza Italia, 57 anni, veneto. Economista, professore universitario, vice coordinatore nazionale di Fi con delega per l'Europa, responsabile del programma del partito, europarlamentare entra nel governo nonostante la scarsa sintonia che negli anni passati ha mostrato con Tremonti.

ATTUAZIONE PROGRAMMA
GIANFRANCO ROTONDI, Dc per le Autonomie, avellinese, 48 anni. Segretario del suo partito che ha fondato dopo aver lasciato nel 2005 l'Udc di Pierferdinando Casini. È alla sua seconda legislatura in Senato.

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PARLAMENTARI INQUISITI
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L'elenco che segue, l'ho prelevato da Internet attraverso il motore di ricerca Google digitando la stringa elenco parlamentari inquisiti.

Berlusconi Silvio (Forza Italia)
Il nostro presidente del Consiglio è un autentico fuoriclasse, sarebbe impossibile citare tutte le vicende giudiziarie che lo riguardano.
Inquisito per falso in bilancio, fondi neri, evasione fiscale e corruzione. In Spagna è accusato di altri reati fiscali e di violazione della legge antitrust. E' già stato condannato in sentenza definitiva a due anni e tre mesi di prigione per falso in bilancio, ma i suoi avvocati sono riusciti a forza di rinviare e ostacolare i processi a far cadere molti reati in prescrizione.

Berruti Massimo (Forza Italia) Condannato per favoreggiamento in un processo per tangenti alla Guardia di Finanza.
Indagato dai Carabinieri per collusioni con la mafia.

Bossi Umberto (Lega Nord) Condannato a otto mesi nel processo per la maxi-tangente Enimont.
A parte questo, ha avuto qualche “problema”con le autorità dello Stato italiano, che stenta a riconoscere pur essendone ministro:
resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e vilipendio.
Che strano, una personcina così affabile

Brancher Aldo (Forza Italia) Arrestato per tangenti nel 1993, poi condannato nel 1999 a due anni e otto mesi in primo grado.

Briguglio Carmelo (AN) Indagato in Sicilia per attività clientelare.

Cantoni Giampiero (CdL) Accusato di corruzione e altri reati minori, ha patteggiato la condanna.

Carra Enzo (Margherita) Arrestato e condannato a un anno e quattro mesi per falsa testimonianza.

Colucci Francesco (Forza Italia) Condannato nel 1994 per voto di scambio, e poi assolto dopo un lungo iter giudiziario.
Nel 1992 gli hanno trovato un archivio con migliaia di nomi e "interventi" (assunzioni, vari favori, raccomandazioni).
E' quel grand'uomo che, fedele alla tradizione nostrana del "Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato", ha chiesto l'amnistia per i reati di Tangentopoli.

Comincioli Romano (CdL) Imputato per rapporti con la mafia, poi assolto. Accusato anche di bancarotta, è stato brevemente latitante e poi imputato in un processo per false fatture.

D'Alì Antonio (Forza Italia) Indagato per i rapporti tra la sua famiglia e un noto clan mafioso.

Degennaro Giuseppe (CdL) Condannato a sedici mesi per voto di scambio: si è rivolto alla mafia pugliese per comprare duemila voti.

Dell'Utri Marcello (Forza Italia) Condannato con sentenza definitiva a due anni e tre mesi per false fatture e frode fiscale.
Accusato anche di corruzione dalla Procura di Milano e di irregolarità fiscali in Spagna. Attualmente egli è oggetto di inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa. A chi gli chiede conto delle sue amicizie con vari boss mafiosi risponde "Niente sacciu". Ha dichiarato espressamente di essersi candidato "per legittima difesa", per godere dell'immunità parlamentare e non finire così in galera.

Del Pennino Antonio (CdL) Accusato di ricettazione e di finanziamento illecito al partito nell'ambito dell'inchiesta Mani Pulite.

Nel 1994 ha patteggiato una pena di due mesi per la maxi-tangente Enimont. Altro patteggiamento: un anno e quattro mesi per tangenti sulla metropolitana milanese.

De Rigo Walter (CdL) Imprenditore di Belluno.
Un finanziamento dell'Unione Europea è passato per le sue tasche nei primi anni Novanta e non ne è più uscito. Ha patteggiato.

Drago Giuseppe (Ccd) Un grande smemorato:
indagato per aver omesso di presentare il conto dei soldi spesi nell'esercizio delle sue funzioni nel periodo in cui era presidente della Regione siciliana.

Fallica Giuseppe (Forza Italia) Condannato a quindici mesi per false fatture.

Firrarello Giuseppe (Forza Italia) Accusato di tangenti per l'appalto dell'ospedale di Catania.
Nel 1999 la Procura ha chiesto il suo arresto ma il Senato ha negato l'autorizzazione. Scomparse nel nulla le intercettazioni telefoniche che lo accusavano, mentre è ancora in mano alla Magistratura una registrazione in cui si sente il mafioso Enrico Incognito gridare: "Firrarello, anche tu mi hai abbandonato!". Vatti a fidare degli amici.

Forte Michele (Ccd) Già arrestato nel 1992.
Attualmente in attesa di giudizio per concussione.

Frigerio Gianstefano (Forza Italia) Candidato ed eletto a Perugia, è stato arrestato immediatamente dopo l'elezione
(tanto per non perdere l'abitudine: tra il '92 il '93 era già stato arrestato tre volte): l'accusa è sempre di tangenti.
Ha subito tre condanne definitive, per un totale di sette anni.
Durante la campagna elettorale era latitante (!).
Forse aspira alla successione di Berlusconi?

Gianni Giuseppe (Cdu) Arrestato nel 1998 e condannato in primo grado a tre anni per tangenti su lavori stradali.

Giudice Gaspare (Forza Italia) Accusato di associazione mafiosa, riciclaggio e rapporti diretti con alcuni boss di rilievo.
Incastrato dalle intercettazioni telefoniche, la Camera ha negato l'arresto.

Grillo Luigi (Forza Italia) Accusato di truffa aggravata.

La Malfa Giorgio (CdL) Condannato a sei mesi per la maxi-tangente Enimont.

Lo Porto Guido (AN) Condannato a sedici mesi nel 1969:
sulla sua auto trovarono armi da guerra.
Con lui c'era Pierluigi Concutelli, leader di ordine nuovo e plurinquisito per terrorismo.

Lupi Maurizio (Forza Italia) Indagato per abuso d'ufficio e truffa.

Maroni Roberto (Lega Nord) Accusato di resistenza e oltraggio, condannato a otto mesi in primo grado.
Quando è stato candidato al ministero della Giustizia si sono messi tutti a ridere.

Mauro Giovanni (Forza Italia) Arrestato nel 1998 per tangenti.
Accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.

Mormino Nino (Forza Italia) Indagato per contatti con la mafia, dietro segnalazione di numerosi pentiti.
nel 1996 le accuse sono state dichiarate non fondate.

Nespoli Vincenzo (AN) Rinviato a giudizio per aver chiesto assunzioni in cambio di permessi.

Nicolosi Nicolò (CdL) Coinvolto nel processo per assunzioni pilotate alla Forestale siciliana.
Accusato di voto di scambio, è stato arrestato e poi assolto.

Pisanu Giuseppe (Forza Italia) Come molti altri parlamentari, e come lo stesso Silvio Berlusconi, era iscritto alla loggia P2;
per questo è stato iscritto nel registro degli indagati e costretto a dimettersi dal Governo nell'83.
Dieci anni dopo è stato riesumato come forzista, oggi gli hanno affidato un ministero che non esiste, quello "per l'attuazione del programma".

Previti Cesare (Forza Italia) Imputato per corruzione di giudici a Roma.

Salini Rocco (CdL) Quand'era presidente della Regione Abruzzo è stato arrestato insieme a tutta la Giunta durante un'indagine sui finanziamenti dell'Unione Europea. Accusato di falso nella graduatoria delle assegnazioni.
Condannato a un anno e quattro mesi, ha patteggiato.
Ha una questione aperta con il Tar per essere stato rieletto in regione nonostante la condanna.

Scajola Claudio (Forza Italia) Ha segnato un record: è il primo ministro degli Interni ad essere stato in carcere (settantuno giorni tra il 1983 e il 1984). Accusato di aver favorito la mafia nell'appalto per la gestione del Casinò di Sanremo. Il giudice istruttore l'ha prosciolto.

Sodano Calogero (Ccd) Condannato a un anno e mezzo per aver consentito l'abusivismo edilizio intorno all'area archeologica di Agrigento.
In cambio ha ottenuto vantaggi elettorali

Squeglia Pietro (Ppi) Arrestato nell'86 per irregolarità edilizie e processato per altri abusi. E' stato assolto, ne è uscito pulito e l'Ulivo ha deciso di ricandidarlo.

Sudano Domenico (Ccd) Condannato nel 1995 per un concorso truccato.
Ha patteggiato un anno e mezzo e ha evitato il carcere.

Tomassini Antonio (Forza Italia) Condannato per falso a tre anni con sentenza definitiva.

Quand'era medico a Busto Arsizio, l'attuale responsabile della Sanità di Forza Italia ha contraffatto e poi distrutto un esame di una bambina nata con problemi cerebrali.
Vuole chiedere la revisione del processo.

Verdini Denis (Forza Italia) Indagato per falso in bilancio.

Verro Antonio (Forza Italia) Indagato per abuso d'ufficio.

Vito Alfredo (Forza Italia) Indagato e arrestato dal pool Mani Pulite per tangenti e rapporti con la camorra.
Patteggiò e restituì 4 miliardi.
Abbandonò la politica, ma dieci anni dopo è stato rieletto tra i Berluscones, commosso dal coro unanime degli inquisiti di Forza Italia: "Avanti, c'è posto!".

Vizzini Carlo (CdL) Accusato di aver intascato una tangente di 300 milioni, condannato a dieci mesi. In appello è riuscito a far cadere il reato in prescrizione.



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E I MINISTRI DOVE LI METTIAMO????
L’attuale ministra dell’Ambiente e della tutela del mare, quand’era alle pari opportunità era già in conflitto d’interessi. In un paese normale sarebbe finita chissà dove, trovandosi in Italia è rimasta dov’era dichiarando che “i problemi dei singoli non devono più riguardare un deputato della seconda Repubblica”. Figuriamoci un Ministro!
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Di Gianfranco Rotondi, il nostro nuovo ministro dell’attuazione del programma non va dimenticato che è favorevole alla grazia per Bruno Contrada, l’ex dirigente del Sisde condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.
L’ex miss cinema Mara Carfagna si occuperà di pari opportunità, ma solo quelle che stanno bene a lei. Laureata in giurisprudenza all’università di Salerno con una tesi sul Diritto dell’informazione e sistema radiotelevisivo, la showgirl è curioso che non si occupi del conflitto d’interessi che riguarda il suo capo e i danni che perpetra da 15 anni controllando tutte le tv nazionali in chiaro!
Al seminario “Donna, vita e famiglia” organizzato da lei stessa nel 2007, disse che «non c’è nessuna ragione per la quale lo Stato debba riconoscere le coppie omosessuali, visto che costituzionalmente sono sterili» e che «per volersi bene il requisito fondamentale è poter procreare» alla faccia delle pari opportunità!
Le posizioni della Carfagna in materia di regolarizzazione delle coppie di fatto non molto distanti da quelle della Germania nazista che prevedeva l’internamento degli omosessuali ritenuti socio-sabotatori perché non in grado di riprodursi.
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Mentre alla faccia della coerenza l’ex radicale Elio Vito è diventato ministro dei rapporti col parlamento del governo più vergognoso d’Europa, Franco Frattini, nominato agli affari esteri meriterebbe un post dedicato.
Per ora mi limito a ricordare qualche sua dichiarazione come quelle rilasciate all’agenzia “Reuters” quando disse di aver intenzione di censurare “parole pericolose” come “bombe”, “uccidere”, “genocidio” e “terrorismo”. Che testa! Talmente sopraffino da essere stato censurato dall’Europarlamento per le sue esternazioni contro la libertà di movimento delle persone nella UE !! Bravo Frattini, sei proprio in gamba a sottostare al Mafionano!
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Un’ultima chicca che riguarda Altero Matteoli, è che da ministro dell’ambiente fu indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio in relazione all’inchiesta sul “mostro di Procchio”, un complesso in costruzione a Marciana nell’isola d’Elba, inchiesta che coinvolse, fra gli altri, un giudice e due prefetti accusati di corruzione.
Dalle accuse pare che Matteoli si sia comportato come Cuffaro, ossia, abbia avvertito il prefetto di Livorno Vincenzo Gallitto di essere sotto indagine. Gallitto si incontrò a Portoferraio con il suo ex vice Giuseppe Pesce, col giudice Germano Lamberti e con l’ingegner Uberto Coppetelli, direttore dei lavori dell’insediamento di Procchio.
Poi credo sia tutto finito in prescrizione ma non ne sono sicuro.

Ciò di cui son sicuro è - ahime - lo spessore della squadra che abbiamo alla guida di questa povera Italia!

Si salvi chi può.