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venerdì 15 marzo 2013

LA DEMOCRAZIA PERDUTA

PIER  ZAZZERA  Accade in questo paese che un senatore di nome De Gregorio vada alla caserma dei Carabinieri per la notifica dell'arresto ai domiciliari e si rechi nella sua dimora-prigione con l'auto blu dello Stato. E' possibile? Tutto trasmesso alle tivù.

DI PIETRO:  COME MAI OGGI IN PARLAMENTO NESSUNO HA SOLLEVATO LA QUESTIONE D’INELEGGIBILITÀ NEI CONFRONTI DI BERLUSCONI? 

 Secondo l’articolo 10 del  D P R numero  361  del 1957,  l’ex    presidente del Consiglio è ineleggibile.                                                                                                  Perché, a dispetto di quanto    annunciato      da molti   parlamentari    nei  giorni  scorsi, nessuno ha sollevato oggi la questione?          E’ grave che tutto   continui   come   se nulla   fosse accaduto  e  che   le pretese        d’impunità        diventino  la  regola.  Sono  talmente  presi dai giochi di  palazzo che    hanno dimenticato  di    occuparsi di una vicenda  così  importante  per la nostra   democrazia”.                    E’   quanto scrive,  sul suo profilo   facebook,     il   leader  dell ’ Italia  dei Valori,   Antonio Di Pietro.




Laura Picchetti:

RAGAZZI MI DOVETE PERDONARE..... MA DEL PARLAMENTO NON MI INTERESSO: SONO TROPPO SCHIFATA DA VENTI ANNI DI BERLUSCONISMO.. NON RIESCO A PRENDERE SUL SERIO CIO' CHE STA SUCCEDENDO.... MI SEMBRANO " ATTIVITA' " UN TANTINELLO   ......BIZZANTINEGGIANTI.....

Papa Francesco, ma a noi donne che ci manca?

di Lidia Ravera 


 Caro Francesco, mi rivolgo a Lei con la confidenza che merita, dato che, 
come narrano esultanti le umane gazzette, sa prendere l’autobus e 
cucinarsi due uova. 
Ho letto con dispiacere la sua dichiarazione a proposito del genere 
cui appartengo: “Le donne sono naturalmente inadatte per compiti politici.

 L’ordine naturale e i fatti ci insegnano che l’uomo è politico per eccellenza, 
le donne da sempre supportano il pensare e il creare dell’uomo, niente di più”. 
 Qual è, Francesco, quest’ordine naturale? Quello dei nostri corpi? 
Siamo inadatte alla politica perché abbiamo, incistato nella carne, il dispositivo 
che genera esseri umani? 
E questo dettaglio anatomico: ci situa al di sopra o al di sotto dell’agire politico?

Quale lombrosiana divisione dei compiti ci condanna al ruolo di “supporter”? 
Lei davvero è convinto che apparteniamo a una razza inferiore, incompleta? 
E mancante di che cosa?
 Il pene?
 Il discernimento? 
Possiamo scegliere soltanto fra Maddalena e Maria, tertium non datur?
 Qual è la tara che ci rende indegne di esercitare quello che è un diritto di 
tutti i cittadini e le cittadine?
 colpa di Eva? 

 Per quanti millenni ancora dovremo pagare la libertà intellettuale, la 
curiosità che la rese disobbediente? 

(Risponda, la prego, visto che è un tipo alla mano). da il Fatto Quotidiano



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  Giovanni Patriotta: 

 La funzione della chiesa e di coloro che la rappresentano é quella di fare da freno a tutto ciò che svela nuovi orizzonti e nuove verità. Ecco perché cercano in ogni modo di contrastare la ricerca, la scienza e tutto ciò che possa svelare l'ipocrisia di ciò che professano. Alla fine rimane soltanto la fede: prendere o lasciare.



IL MIO RICORDO DI QUEL 16 MARZO 1978


Mancava un mese ai miei 16 anni , quella mattina ero sicuramente più allegro del solito , in quanto a scuola non avevamo in programma lezione ma una cosiddetta uscita didattica credo in qualche museo , niente rischi di interrogazione e per un pessimo studente come me . era una grazia .
La mia scuola era vicino Porta Pia , proprio di fronte all'ambasciata inglese , ricordo c'era il sole , la primavera ormai si stava presentando prepotentemente .
Da lì ci mettemmo in cammino verso la stazione Termini , chi chiacchierando del più e del meno , chi all'attacco amoroso della compagna di classe , erano occasioni da sfruttare .
Tutto liscio , 16 anni anni , il sole , gli amici , la ragazza da puntare , anche le prof . preferite come accompagnatrici.....ma ad un tratto , tutto cambia !
Ricordo che all'improvviso si cominciarono a notare ed udire macchine di polizia e carabinieri , non è che per noi avesse chissà quale importanza :   a  Roma eravano abituati , in quegli anni tra rapine ed attentati era quasi la prassi . 
Ad un certo punto , eravamo in Piazza dei Cinquecento , ci sentimmo chiamare : - Fermi !!! , era la voce della madre di Katia , una mia compagna di classe , che lavorava come segretaria nella nostra scuola , era affannata per il doverci raggiungere , a quel tempo niente telefonini , ci parse strana la cosa , lei andò subito a parlare con le professoresse ed il loro volto cambiò , stravolte non ci spiegarono pressoché nulla se non che dovevamo rientrare immediatamente in classe , restammo increduli , al primo accenno di chiarimento fummo zittiti e ....dietrofront .
Tra noi ci si domandava il perché , nel mentre si infittiva il rumore delle sirene delle volanti , solo in classe ci dissero dell'accaduto : hanno rapito l'on. Aldo Moro .
Ricordo che sia io che qualche compagno , eravamo già abbastanza cretini allora , quasi ci rallegrammo della notizia ed a ripensarci oggi quasi me ne vergogno , a 16 anni si fa il tifo per i rivoluzionari.
Non ricordo se dovemmo aspettare la fine dell'orario di lezione , noi non avevamo libri né quaderni , credo ci fecero uscire prima con la raccomandazione di tornare a casa .
Di sicuro alle 13, 30 ero a casa dinanzi al TG , ricordo la faccia di Paolo Frajese in Via Fani , le immagini in bianco e nero , i teli a coprire i cadaveri .
Come tutti sanno quel giorno ci fu una strage : furono uccisi 3 carabinieri e 2 poliziotti .
Quelli che un tempo erano numeri e per molti lo sono ancora hanno un nome :  Oreste Leonardi , Domenico Ricci , Francesco Zizzi , Giulio Rivera e Raffaele Iozzino , cinque uomini , cinque vite , cinque persone per i quali i loro cari sono stati immersi nel dolore perpetuo .
Ricordo le lacrime di mia madre e la mia stupida ammirazione per la precisa operazione militare , ed anche se a niente serve chiedo sinceramente scusa oggi .
Con il calar della sera , abitavo su Via Nomentana proprio di fronte Sant' Agnese , uscii e mi sedetti sul bordi di un fontanone al lato della strada , intorno il mondo era cambiato : quella che sempre era stata una via consolare trafficata pareva un deserto silenzioso , a piedi nessuno , di auto ne passavano pochissime , un silenzio irreale , un coprifuoco non dichiarato e dentro di me il pensiero che forse era arrivato il tempo della rivoluzione .
Ci fu , ma in peggio !
Dopo 55 giorni fu ucciso Aldo Moro , l'uomo che forse insieme ad Enrico Berlinguer stava progettando un cambiamento radicale e di visione del futuro del nostro paese .
Più che la linea della fermezza . credo si sia lasciato uccidere per ottenere un processo di oscurantismo e malaffare del quale oggi siamo eredi .
Gli uomini delle Brigate Rosse con quell'atto dichiararono il loro fallimento , come uomini e come rivoluzionari , abbandonati da tutti se non da qualche sparuto discepolo , e consegnarono la ragione e l'avallo del potere ad una classe politica becera ed affarista , segnarono anche l'inizio del declino della sinistra italiana che neanche un grande e pulito uomo come Berlinguer riuscì ad evitare .
Tanto sangue inutile , tante lacrime inutili , tanti uomini persi in un'ideale falso , tutto inutile anzi deleterio .
Questo è ciò che ricordo di quel giorno e quel che penso oggi !

( Bruno Panuccio 15/03/2013 )
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Dopo 55 giorni fu ucciso Aldo Moro , l'uomo che forse insieme ad Enrico Berlinguer stava progettando un cambiamento radicale e di visione del futuro del nostro paese .



Più che la linea della fermezza . credo si sia lasciato uccidere per ottenere un processo di oscurantismo e malaffare del quale oggi siamo eredi .



Gli uomini delle Brigate Rosse con quell'atto dichiararono il loro fallimento , come uomini e come rivoluzionari , abbandonati da tutti se non da qualche sparuto discepolo , e consegnarono la ragione e l'avallo del potere ad una classe politica becera ed affarista ..


 Bruno Panuccio

QUALCHE COMMENTO SUL NUOVO PAPA

Bergoglio, la difesa del Vaticano: "Mai compromesso con Videla" http://bit.ly/140lmRO
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domenica 20 novembre 2011

Achille Conforti:
Tecniche di colpo di Stato. In Italia il colpo di Stato è una costante. Può sembrare strano in un Paese che non ha mai avuto una Rivoluzione. Lo stesso fascismo fu solo una marcia da operetta su Roma, di rivoluzionario non ha avuto nulla. Nel dopoguerra si sono alternati colpi di Stato, colpetti di Stato, controcolpi di Stato nell'ignoranza degli italiani. In un libro pubblicato nel 1931, "Tecnica del colpo di Stato", il giornalista e scrittore Curzio Malaparte, allora direttore de La Stampa, spiegò le diverse modalità dei golpe, da Lenin a Mussolini e anticipò quello di Hitler. Il libro fu proibito in molte nazioni, tra cui Italia e Germania. Malaparte illustrò le tecniche golpiste con lo scopo di mettere in grado i governi e i cittadini di potersi difendere, di prendere misure appropriate. Per Malaparte "l'arte di difendere uno Stato è governata dagli stessi principii che regolano l'arte di conquistarlo". Il golpe Borghese del 1970, l'isolamento improvviso delle comunicazioni di Palazzo Chigi nel 1993, presidente appena insediato Carlo Azeglio Ciampi, il sequestro e la morte di Aldo Moro, che in precedenza era sfuggito a due probabili attentati, il primo dopo piazza Fontana e il secondo sul treno Italicus, nel quale non salì all'ultimo momento per delle carte da firmare portate da un funzionario, sono solo alcuni esempi della situazione di colpo di Stato permanente in cui vive l'Italia. Scrisse Malaparte "L'opinione pubblica di quei paesi, nei quali è liberale e democratica, ha torto di non preoccuparsi dell'eventualità di un colpo di Stato". I colpi di Stato ci scivolano addosso, neppure ce ne accorgiamo. Gelli, la P2 e i poteri che l'hanno sostenuta, italiani e stranieri, hanno applicato alla lettera il loro programma, il Piano di Rinascita Democratica per un ventennio. Berlusconi ne è stato l'ultimo terminale. Gelli disse "Con la P2 avevamo l'Italia in mano. Con noi c'era l'Esercito, la Guardia di Finanza, la Polizia, tutte nettamente comandate da appartenenti alla Loggia". Diversi poteri possono concorrere a un colpo di Stato, come le mafie. Per il giudice Antonio Ingroia, la Seconda Repubblica: "affonda i suoi pilastri nel sangue". Il colpo di Stato è la negazione della democrazia. Il colpo di Stato che non si conosce, quello in cui il cittadino esulta per un cambiamento che lo spossessa di ogni partecipazione pubblica, è il colpo di Stato perfetto. Sempre Malaparte "Il problema della conquista e della difesa dello Stato moderno, non è un problema politico, ma tecnico". Siamo andati oltre, ora i tecnici sono al potere. Monti potrà essere un onest'uomo, ma il suo governo è un colpo di Stato, l'ultimo dei tanti in questo Paese narcotizzato. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure. (Beppe Grillo)—

lunedì 14 novembre 2011

Il sistema sanitario si sta sfaldando

domenica, 13 novembre 2011
E’ stato presentato il 14° rapporto Pit Salute del Tribunale per i Diritti del Malato-Cittadinanzattiva. In un comunicato emesso dall’associazione sono state rese note le caratteristiche principali del rapporto (per leggere integralmente la nota stampa http://www.cittadinanzattiva.it/newsletter/2011_11_10-214/files/cs_pit_salute_10_11_11.pdf):

“È l’anno dei ‘Diritti al taglio’, come richiama il titolo del 14° Rapporto PiT Salute del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. Le politiche economiche, sociali e sanitarie messe in atto in questo periodo stanno di fatto smantellando il nostro sistema di welfare, con particolare riguardo ai servizi di carattere sanitario e sociale.

L’annuale fotografia del sistema sanitario dal punto di vista del cittadino, presentata a Roma, riflette chiaramente questa crisi: le persone toccano con mano il progressivo impoverimento del sistema sanitario, notando che laddove c’era un presidio oggi non c’è più o viene ridotto; laddove vi era la possibilità di usufruire di prestazioni in modo gratuito, oggi c’è da metter mano al proprio portafogli.

Due dati sopra tutti: da una parte il perdurare di problemi storici come i presunti errori sanitari (è la prima voce con il 18,5% delle lamentale dei cittadini, +0,5% sul 2009) e i lunghi tempi di attesa (16%, nel 2010, 15% nel 2009); dall’altra la preoccupante ascesa di segnalazioni relative alle difficoltà di accesso ai servizi che passano dal 5,5% nel 2009 a quasi il 10% nel 2010.

Il Rapporto PiT Salute 2011 prende in esame il contenuto di 23.524 segnalazioni relative al periodo di tempo che va dal 1 gennaio al 31 dicembre 2010. Le segnalazioni provengono dal PiT Salute sede centrale (2.205) e dai PiT Salute locali e dalle sezioni territoriali del Tribunale per i diritti del malato (21.319).

Il Rapporto contiene informazioni su dieci aree di riferimento: malpractice e sicurezza delle strutture; liste d’attesa; informazione e documentazione; assistenza territoriale; invalidità ed handicap; accesso ai servizi; assistenza ospedaliera; umanizzazione delle cure; assistenza farmaceutica; patologie rare.

‘I cittadini segnalano con forza che il nostro sistema sanitario va sfaldandosi’, ha dichiarato Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.

‘Lo rendono esplicito attraverso le segnalazioni che riguardano la chiusura di reparti o strutture, la riduzione di posti letto, non accompagnata da un reale potenziamento dei servizi socio-sanitari territoriali, le lunghe liste di attesa, la carenza di informazioni sui propri diritti, anche di natura economica, come indennità, assegni mensili.

I livelli essenziali di assistenza, di fatto, non sono più essenziali ma ‘possibili’: non sono più ciò che deve essere garantito, ma ciò che può essere garantito con le risorse disponibili’”.

La dichiarazione della coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato relativamente allo “sfaldamento” del sistema sanitario italiano è molto grave, ma rispecchia quanto effettivamente sta avvenendo, purtroppo. E’ il frutto di una politica di tagli indiscriminati che ha interessato, da diversi anni ormai, anche la spesa sanitaria.

Certo nel nostro sistema sanitario si annidano ampie “sacche” di inefficienze e di sprechi, che vanno senza dubbio colpite. Ma non si può continuare a tagliare, appunto, in modo indiscriminato.

Devono essere assolutamente garantiti i livelli di assistenza sanitaria di cui la popolazione ha bisogno. La quantità e la qualità dei servizi sanitari erogati non devono diminuire ma anzi, quando necessario, devono essere accresciuti. Non si può perseguire come unico obiettivo il risparmio economico.

Tale esigenza non è stata affatto soddisfatta dal governo presieduto da Berlusconi, ed è comunque un’esigenza che ogni governo dovrà soddisfare in futuro, pur considerando che non si potrà prescindere, giustamente, dall’obiettivo di ridurre il deficit e il debito pubblico.

domenica 30 ottobre 2011