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giovedì 24 settembre 2009

questi ministri

pure il ministro Alfano.Condividi
Ieri alle 19.00
Di questo passo, saremo costretti a pubblicare l'elenco sempre più scarno dei ministri non indagati né condannati. Oggi tocca ad Angelino Jolie, inopinatamente ministro della Giustizia: la sua augusta persona, come rivela sul Fatto Antonio Massari, è sotto inchiesta al Tribunale dei ministri per abuso d'ufficio. In soldoni, avrebbe sabotato la Procura di Bari che indaga sul collega Raffaele Fitto (e su tante altre belle cosette) con ispezioni ministeriali e altre manovre telecomandate dallo stesso Fitto. Infatti è indagato anche Fitto, l'uomo che candidò nella sua lista personale Patrizia D'Addario e Barbara Montereale di ritorno da Palazzo Grazioli. Ma per lui non è una novità: il ministro degli Affari regionali (soprattutto affari) è imputato in Puglia per altri due scandali e tre anni fa sarebbe finito in manette se non si fosse rifugiato appena in tempo in Parlamento. Per Angelino, invece, è la prima volta. Sale così a dieci (su 62) il numero dei membri del governo Berlusconi nei guai con la giustizia. Oltre al Cavaliere, recordman mondiale, ricordiamo Bobo Maroni, condannato per resistenza a pubblico ufficiale per aver picchiato dei poliziotti e dunque ministro dell'Interno; Umberto Bossi, pregiudicato per la tangente Enimont e per istigazione a delinquere; Roberto Calderoli, indagato per ricettazione di presunti soldi in nero da Fiorani; Altero Matteoli, imputato per favoreggiamento a Livorno; Raffaele Fitto, imputato a Bari per corruzione, turbativa d'asta e interesse privato; e ora Alfano, cui Mastella ha sottratto il primato di primo Guardasigilli sotto inchiesta in 150 anni di storia. Poi ci sono viceministri e sottosegretari: Gianni Letta, indagato a Lagonegro per truffa, abuso e turbativa d'asta; Nicola Cosentino, inquisito per rapporti con i Casalesi; Aldo Brancher, salvo per prescrizione in un processo per finanziamento illecito. Qualche buontempone ha spiegato l'assalto dei nostri lettori alle edicole col fatto che saremmo "il giornale delle procure", specializzato nel "genere giudiziario". Curiosa tesi, da parte di chi (un giornale a caso) l'altro giorno titolava in prima pagina "Di Pietro indagato", per una vecchia storia da cui è già uscito prosciolto in sede civile e penale, ma ancora pendente alla Corte dei Conti. In realtà noi siamo specializzati - con tutti i nostri limiti ed errori, come tutti i giornalisti del resto del mondo - nelle notizie. Quella sul caso Alfano & Fitto è un'esclusiva di Massari. Ma quella su Letta e le altre che abbiamo già raccontato e racconteremo non sono frutto di una nostra particolare bravura. Ma della censura e dell'autocensura che regna nella gran parte della tv e della stampa italiane. Basta guardare come viene trattato lo scandalo mondiale dello scudo fiscale, che per una rilevazione di Sky vede contrari il 74% degli italiani e secondo la Procura di Milano salverà i 552 mega-evasori fiscali della "lista Pessina" (quella pubblicata a puntate da Libero, almeno fino all'altroieri). Molti colleghi, anche di grandi giornali, ci chiamano per regalarci notizie esclusive che i loro giornali non vogliono o non possono pubblicare per non disturbare gli editori e amici degli amici. Non sempre siamo noi che arriviamo primi: sono gli altri che scappano prima. Nel pugilato si chiama vittoria per abbandono dell'avversario. Nel giornalismo italiota si chiama, parlando con rispetto, conflitto d'interessi.

FONTE:Marco Travaglio "IL FATTO"






Nonostante numerose scomuniche oltrechè diverse denunce e condanne nel corso dello scorso secolo molti massoni ricoprono cariche pubbliche e il "Grande oriente di Italia" conta quasi 1.150.000 iscritti (dichiarati) nelle varie sezioni.Sto parlando di dati pubblici relativi a personaggi che coprono posti di rilievo nella società e con frequentazioni importanti al di fuori dei loro gruppi dichiarati che diverse volte nel corso della storia recente si sono dimostrate di tipo criminale!La loro azione capillare ha spinto i cittadini di questo paese verso una follia collettiva che ci ha portati al disinteresse politico e ad accettare situazioni palesemente criminali senza alcuna obiezione.E' intollerabile che la libertà di stampa sia oscurata dalle lobby di potere e in alcuni casi dall'intimidazione ostentata dalle forze dell'ordine!E' intollerabile l'empasse giuridica che si è creata dopo l'ingiustificata denuncia di De Magistris ed è intollerabile la dichiarazione della destra italiana di dover aspettare una riforma della legislatura per fare chiarezza quando non viene rispettata nemmeno quella attuale!E non è il primo caso di personaggi istituzionali destituiti o demandati ad altri incarichi perhè il loro pubblico ufficio entrava in contrasto con interessi politici e solo chi vive determinate situazioni di persona può immagginare quello che succede senza che si venga a sapere.Vengono oscurati programmi televisivi ed addirittura siti internet perchè tentano di esrcitare libertà di stampa (storico il caso Biagi!) mentre Lucio Gelli (ergastolano in una villa da miliardi) conduce un programma televisivo!Esiste un Italia mediatica che nasconde una realtà completamente opposta ai paesi esteri.La meritocrazia e il positivismo propagandato da Forza Italia nasconde invece una logica clientelare e una comune rassegnazione ad essa e all'intralcio dei poteri forti nella assegnazione di pubblici uffici.Non possiamo in questo quadro avere delle garanzie dellla corretteza delle istituzioni neanche per le funzioni di controllo vitali della repubblica come quella delle elezioni!OGNUNO DI NOI E' PARTE DI QUESTO SISTEMA E DEVE SCEGLIERE CON DECISIONE SE LO FAVORIRLO O CONTRASTARLO MANIFESTANDO PUBBLICAMENTE IL PROPRIO IMPEGNO E FACENDO VENIRE ALLO SCOPERTO LA VILLANIA DI CHI LO ACCETTA E LO DIVULGA CON LE PROPRIE QUOTIDIANE AZIONI.

P.s. Lincoln diceva qualche secolo fà in nun paese come gli Stati Uniti d'America:"Non c'è verità senza democrazia e non c'è democrazia senza verità."