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venerdì 25 settembre 2009

l'ipocrisia e la morte

Avete letto bene. Parliamo dei parà morti a Kabul e di un Paese che sta morendo di ipocrisia.Muore quando il Presidente del Consiglio dice che è d’accordo su tutto con Obama, sull’emergenza clima come sulla lotta ai paradisi fiscali.
E invece tutta la sua stampa da sempre condanna “l’allarmismo ingiustificato sul futuro del pianeta” e lui stesso contemporaneamente cerca di contrattare al ribasso i tetti sulla Co2 con l’Ue.
E invece sponsorizza a colpi di maggioranza quindi “d e m o c r a t i c a m e n t e ” lo scudo fiscale anche per chi è responsabile di falso in bilancio, mandando in vacca un minimo di etica pubblica e un minimo di consequenzialità logica (che ti aspetti per il futuro, se non un peggioramento dell’andazzo “sanato” e quindi premiato?).Un paese che muore di ipocrisia quando il principale quotidiano di opposizione preferisce ignorare la notizia di un Letta indagato nel silenzio stampa di tutti ad eccezione di questo giornale piuttosto che rischiare di informare i suoi lettori della nascita di un altro giornale “d’area ”.




I DUE VOLTI ..............



Ma quale “area ” se scegli sempre e comunque il botteghino in luogo della completezza dell’informazione, persino se in ballo c’è un bersaglio dei tuoi (guai a dividere la realtà informativa tra amici e nemici…)?
Un Paese che stramazza di ipocrisia quando a colpi di “exit strategy”,formula che accompagna telegiornali, giornali radio e carta stampata sotto gli occhi della pressoché ignara “casalinga di Voghera”, maschera una guerra guerreggiata come "missione di pace”?

E il ricatto verbale, politico e culturale è il solito: non lo puoi dire, perché da un lato così facendo smascheri decisioni governative in partenza contrarie alla Costituzione travestite solo dal linguaggio.

Decisioni in realtà truccate a sfavore dell’intervento italiano anche in tema di “regole di ingaggio” difensive e pacificatrici, sulla pelle dei nostri soldati.

E dall’altro lato fai leva sui dividendi del dolore da parte dei parenti e dell’ opinione pubblica, dolore naturalmente sacrosanto così come l’onore ai caduti, ma forse meritevole di approfondimento nelle cause di tali morti.

Basterebbe legare i funerali di Stato, e tutto lo smercio mediatico all’incanto a base di “commozione e rabbia”, alle condizioni in cui avvengono le missioni.

Non sto parlando della famiglia di Pistonami, uno dei parà sepolto ier l’altro nel Viterbese, che segnala come il caduto da tempo avesse mosso dubbi sull’adeguata protezione dei blindati “Lince” esplosi a Kabul.

Il ministro La Russa ha confermato la promessa.

Si farà in futuro, a parà sepolti. Sto parlando parlando piuttosto della montagna di domande che giacciono presso l’Ufficio per l’impiego dello Stato Maggiore dell’Esercito o da parte dei volontari in divisa, che aspirano ad andare in missione: informatevi, anche qui senza raccomandazioni non si passa, non si può neppure rischiare la morte decuplicando però nei casi più pagati lo stipendio di partenza (850 euro).
Le indennità giornaliere previste sono 144 per l’Afghanistan, 177 per il Libano, 70 peril Kossovo, tanto per avere un’idea.
La Finanziaria di ier l’altro prevedeva 9 euro lordi mensili di aumento per i dipendenti pubblici.

Le cifre sono rudi, ma sono chiare.

Fendono l’ipocrisia che avvolge un po’ tutto e si incaricano di spiegare parecchio della situazione.



........DELLA MORTE.


Una “missione di pace” in realtà guerra di occupazione contro cui “s t r a n a - mente” da anni si battono i talebani, evidentemente non così invisi all’opinione pubblica, alla gente di strada (cfr. Massimo Fini qui, due giorni fa).

Morti per professione che però sono resi tali dalla necessità di guadagnare ai quali va tutto il nostro rispetto a condizione di svelarne l’ipocrisia di “ingaggio”.

Un’opinione pubblica cui si offre a distanza di dieci giorni il funerale pubblico di Mike Bongiorno “eroe della resistenza” secondo Berlusconi e quello di sei parà saltati in aria per “difendere la democrazia e la civiltà”.

Non c’è qualcosa che non va anche nell’uso di queste esequie di Stato?

Davvero si pensa che l’emotività popolare sub egida politica sarebbe offesa dalla verità delle cose?

E intanto Mike Bongiorno sopravvive a se stesso negli spot con Fiorello, mentre i morti sono morti e ai vivi in questo Paese dell’ipocrisia nessuno dice nulla se non quello che a parere della politica e dei padroni dell’informazione essi si vogliono sentir dire.

(tratto da: il fatto quotidiano)
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È giusto usare la parola “eroi”?
23-09-2009 di Paolo Collo

Le parole, tutte le parole, hanno un significato, o per lo meno, lo dovrebbero avere. In questi ultimi giorni, invece, e a proposito della tragedia dell’attentato a Kabul, sono state usate, sui giornali e nei mezzi di comunicazione, in modo assolutamente scorretto e fuorviante. Senza nulla togliere a quei sei poveri paracadutisti che hanno perso la vita facendo il proprio mestiere, e senza nulla togliere ai civili afgani che – pure loro – senza colpa, ci hanno rimesso le penne, sarebbe meglio riflettere proprio sulle “parole” che vengono usate e che ci vengono propinate. Non tanto per noi adulti che, probabilmente, sappiamo distinguere – a volte, non sempre – il vero dal falso, quanto per i cosiddetti “giovani” che forse sono un po’ meno smaliziati di noi.

Definire SOMMESSO un funerale di Stato, trasmesso in diretta, a reti unificate, con la partecipazione di governo e opposizione, col minuto di silenzio e il roboante passaggio dei nove jet delle Frecce Tricolori pare leggermente improprio.

Definire EROI quei sei poveri ragazzi barbaramente assassinati da un kamikaze annulla il significato stesso della parola “eroe”: “uomo famoso per valore e per imprese straordinarie e gloriose; nella mitologia, figlio di un mortale e di un dio” (dal Dizionario etimologico).

Definire ANGELI quei sei paracadutisti grandi e grossi e superaddestrati assassinati da un kamikaze significa assimilarli a dei neonati morti nella culla o a dei bambini periti in un incidente stradale o caduti in fondo a un pozzo.

Tenendo conto che, se eliminassimo le parole “sommesso funerale”, “eroi” e “angeli” dal vocabolario utilizzato per descrivere le recenti esequie e le sostituissimo con “funerale di Stato”, “caduti” e “ragazzi”, nulla toglieremmo a quei sei poveri ragazzi e ci guadagneremmo tutti in serietà e civiltà.



( Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tutt'ora consulente. Ha collaborato al supplemento "Tuttolibri" della "Stampa"; ora scrive per "Repubblica". E' curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa. )

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CHI CERCA DI CANCELLARNE LA MEMORIA

AIUTA LA CULTURA MAFIOSA.

A CASTELLI RISPONDO: SE CERCA IL RAZZISMO,

GUARDI NELLA LEGA E LO TROVERÀ
Oggi parliamo di morte.Patetico il tentativo di Castelli di invertire le parti; se si parla di razzismo è proprio dentro la Lega che bisogna cercare!
La decisione dall’amministrazione di Ponteranica non è solo segno di insulsa stupidità politica, ma è anche un pericoloso messaggio lanciato alla cittadinanza.
Per questo domani saremo sicuramente in tantissimi, in piazza, per far capire al sindaco e all'amministrazione di Ponteranica che la memoria di Peppino Impastato non si cancella, né ora né mai».
Vittorio Agnoletto, ex eurodeputato Sinistra europea, parteciperà domani, sabato 26 settembre, dalle 14.30, alla manifestazione a Ponteranica (Bg) per protestare contro la decisione del Comune di rimuovere la targa che intitolava la biblioteca a Peppino Impastato.
«Peppino – dichiara Agnoletto, che, tra l’altro, con Impastato ha condiviso il percorso politico di Democrazia Proletaria - va considerato un esempio di coraggio e tenacia per la sua determinazione nel combattere la mafia, un esempio che va al di là di qualunque appartenenza politica. Impastato è stato assassinato per la sua coerenza morale e per l'esempio che trasmetteva a tanti giovani come lui . Chi oggi cerca di cancellarne la memoria dal ricordo collettivo si presta, più o meno consapevolmente, al gioco e ai desideri dei mafiosi. Non vedo, non sento e non parlo: questo è infatti uno dei motti della mafia, ieri come oggi.



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BORSELLINO

E

FALCONE

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un dettaglio nano ....



LA STAMPA E I MEDIA HANNO DIMENTICATO UN DETTAGLIO....
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Condividi Ieri alle 23.33


Lunedì scorso i maggiori quotidiani nazionali hanno riportato, spesso in prima pagina come La Repubblica, la notizia dell’inaugurazione della V World Conference sul Futuro della Scienza, organizzata a Venezia dalla Fondazione Giorgio Cini, dalla Fondazione Umberto Veronesi e della Fondazione Silvio Tronchetti Provera.
Conferenza che raccoglie alcuni dei maggiori esperti mondiali, quest’anno sulla rivoluzione del DNA. Ma in tutti gli articoli mancava un dettaglio: all’apertura della Conferenza gli organizzatori, come d’uso, hanno dato il benvenuto ai partecipanti, fra cui un centinaio di studenti delle superiori, leggendo anche messaggi e comunicazioni inviati da varie personalità.

Tutti i messaggi di saluto sono stati seguiti da applausi, eccetto uno: quello inviato dal Ministro dell’Innovazione Sig. Brunetta, non ci sono stati applausi da parte di nessuno degli organizzatori, al tavolo della conferenza, Umberto Veronesi, Giovanni Bazoli, Marco Tronchetti Provera, Kathleen Kennedy Townsend, Chiara Tonelli.

Nessun applauso da parte dei partecipanti istituzionali o dei relatori presenti, nessun applauso da parte degli studenti o dei docenti che li accompagnavano.

Nessuno.

Il silenzio.

Forse sarà solo un dettaglio, non è certo uno scoop,

ma in fondo è un fatto, e riguarda un Ministro in carica,

perché non riportarlo?

Perchè TUTTA la stampa ha taciuto il fatto?





TROVATA QUI ..PIZZINO URGENTISSIMOCondividi
Gio alle 16.39 | Modifica nota | Elimina

A lu dott. Eccellenza illustrissimu Silvio Berlusconi,
--------------------- pizzino urgentissimu -------------------

Descrizione: Vogghiu ringraziare a vostra signoria per avere spenalizzato ‘u falzo in bilancio.
Tra noi si fa cosi, tra galantomini che si conoscono e rrispettano.

Con la occasione possiamo omaggiarla che ‘a prossima vorta possiamo penzare noi a regalarci la compagnia di qualche buttana a casa di vostra signoria se permettete.

Tengo pure quì un vivammaria di dossiè da distribuire ai ggiornali come da accordi che non ci capisco più una minchia per le rrichieste che tengo:

-chiddu che ti racconta come Fini sevizzia tutti i venerdì un' alano in ghepier colla fiamma tricolore

- chiddu che puoi taliarci Buttiglione che si veste da presevvativo bucato alla festa di carnevale del Muccassassina

- un triplo fotosmontaggio con Franceschini, Marino e Bersani che mangiano legramente cuori di carusi conditi colla bile di Veltroni buonanima

- uno beddissimo a colori di Casini che fece u trenino ciuffciuff colla Melandri e la Santanchè, ecchè gli si ammoscia come neve a u sole

- uno di Formiconi al rallentì mentre dietro le cuinte del miting di Rimini savvolge in comunione e liberazzione con una cubista perizomatica del Bandiera Gialla

- uno di revaival con Cesa con tre pescatori di Mazzara che sniffano bottarga di tonno bisecs
- uno del parrino Ruini che si fece assai le pugnette davanti al grafico deglincassi dell’ottopermille
- ne ho anche uno di sicurezza (se per caso venisse utile alla causa) con Bossi che mangia una bedda granita siciliana tra le braccia uommine di uno stracomunitario strasessuale bisognoso d’affetto

Sevve ancora quacche stagliere?
Sessì, faccio io pessonalmente i collocui di selezzione e telo mando colla posta prioritalia.

Ce Tano 'u Spacciatore che ci chiede quandè la prossima vota che mi veni a trovare che lui vuole chiederti una atografo di Alfano?

Ps: Silviuccio, ci togghi pure u 41 bbis dalla ciccolazzione pe favore?

Baciamo le mani
gli amici di sempre.



Berlusconi va ad Onna.
Ma continua a preferire il plurale.

Pronte le nuove case in Abruzzo:
sono i vecchi modellini di Porta a Porta.

Il premier da Vespa: "Sono circondato da farabutti".
Poveraccio, chissà quanto gli costano.

"Mi attaccano come una mandria di tori, ma non ho paura".
Tutte quelle vacche li distrarranno.
(Ce lo vedo proprio, a sventolare un panno rosso)

Berlusconi: "Su di me lanciata spazzatura".
Avranno capito che è un bidone.

Vespa rivoluziona i palinsesti della Rai: in onda la storia
degli ultimi giorni di un dittatore.
Su Raitre trasmesso invece La caduta.

(Mi chiedo se anche Goebbels giurasse sui suoi figli)

Lapsus del premier che dichiara: "60 miliardi di lire sono 30 miliardi di euro".
Con gli spiccioli fa ancora confusione.
(Devono essere gli inconvenienti del frequentare Tremonti)

Berlusconi battuto da L'onore e il rispetto.
Ma era solo una fiction.

La fiction con Gabriel Garko batte la diretta di Berlusconi in Abruzzo.
Gli italiani hanno scelto quello che recita peggio.

Gabriel Garko al 23% di share:
incredibile cosa si è disposti a guardare per dissenso.

(Porta a Porta battuto da Canale 5.
Quest'anno Berlusconi non è fortunato coi derby)

Berlusconi: "Sono il miglior premier della storia".
Be', in genere i migliori sono quelli che se ne vanno.
(Non è lui a essere il miglior premier della storia.
È che noi siamo i peggiori italiani)

"Ho battuto anche De Gasperi".
Adesso tocca a quello che c'era prima di lui.

Alla stampa aveva dichiarato: "Sono giovane e bello e non ho bisogno di rubare".
E poi si lamenta che i giornali dicono il contrario della realtà.

("Non ho bisogno di rubare".
Può smettere quando vuole)

Berlusconi: "Repubblica è un giornale retto da un editore svizzero,
con un direttore dichiaratamente evasore fiscale.
Non capisco perché non riusciamo ad andare d'accordo".

Il Giornale: "Le radio italiane sono antiberlusconiane".
Difficile distrarre senza tette e culi.

Feltri prepara il contrattacco: sarebbe già pronto
un dossier contro Guglielmo Marconi.

D'Alema: "Spero in un Pdl meno aggressivo".
Non sopporta più tutti quei graffi sulla schiena.

Monito del Papa ai farmacisti cattolici:
"Niente farmaci contro la vita".
A picco le azioni del Dr. Gibaud.

"Cattolici, non vendete quei farmaci".
Non male come libero arbitrio.

Sembra che molti farmacisti aderiranno all'obiezione di coscienza.
Quell'insegna a forma di croce in effetti era sospetta.

Ora il Papa dà ordini pure ai farmacisti.
Sua Sanità.

Scompare Luciano Emmer, il papà di Carosello.
In segno di lutto stasera Calimero non verrà lavato.

Maria Perrusi è Miss Italia 2009.
Aveva compiuto 18 anni il giorno prima.
Per precauzione.

l'informazione in italia.

CONCORSO IN STRAGE






.. APROPOSITO DI GIANNI LETTA
Dal sito replica ancora il Fatto precisando che:

che la richiesta di trasmissione degli atti alla Procura di Lagonegro da parte del Procuratore Generale della Cassazione è stata messa a disposizione dei lettori sul sito internet del quotidiano: www.ilfattoquotidiano.it. Nel provvedimento pubblicato on line si legge che: “si registra una radicale divergenza di opinioni fra il pm di Potenza e il pm di Roma. Il pm di Potenza …ritiene concretamente ipotizzabili alcuni reati fine (323,353,640 bis)”, cioé abuso d’ufficio, turbativa e truffa. Mentre la Procura di Roma non li ritiene configurabili per varie ragioni. La Procura generale della Cassazione stabilisce che nessuna delle due procure è competente e invia il fascicolo a Potenza perché lo giri a Lagonegro. E aggiunge che “la definizione della competenza allo stato attuale non preclude e anzi sollecita lo svolgimento di opportune indagini”.


Pertanto la direzione de “Il fatto” conferma che:
1) Gianni Letta è indagato per abuso d’ufficio, truffa e turbativa.
2) I magistrati di Roma non hano alcuna competenza ad occuparsi dell’indagine sui reati suddetti; 3) La Procura di Lagonegro è stata stimolata a svolgere “opportune indagini” sui presunti reati di abuso, truffa e turbativa descritti nell’articolo odierno de “Il Fatto”.
4) I presunti reati del sottosegretario Letta non sono quindi stati oggetto di archiviazione né a Roma né altrove.




giovedì 24 settembre 2009

questi ministri

pure il ministro Alfano.Condividi
Ieri alle 19.00
Di questo passo, saremo costretti a pubblicare l'elenco sempre più scarno dei ministri non indagati né condannati. Oggi tocca ad Angelino Jolie, inopinatamente ministro della Giustizia: la sua augusta persona, come rivela sul Fatto Antonio Massari, è sotto inchiesta al Tribunale dei ministri per abuso d'ufficio. In soldoni, avrebbe sabotato la Procura di Bari che indaga sul collega Raffaele Fitto (e su tante altre belle cosette) con ispezioni ministeriali e altre manovre telecomandate dallo stesso Fitto. Infatti è indagato anche Fitto, l'uomo che candidò nella sua lista personale Patrizia D'Addario e Barbara Montereale di ritorno da Palazzo Grazioli. Ma per lui non è una novità: il ministro degli Affari regionali (soprattutto affari) è imputato in Puglia per altri due scandali e tre anni fa sarebbe finito in manette se non si fosse rifugiato appena in tempo in Parlamento. Per Angelino, invece, è la prima volta. Sale così a dieci (su 62) il numero dei membri del governo Berlusconi nei guai con la giustizia. Oltre al Cavaliere, recordman mondiale, ricordiamo Bobo Maroni, condannato per resistenza a pubblico ufficiale per aver picchiato dei poliziotti e dunque ministro dell'Interno; Umberto Bossi, pregiudicato per la tangente Enimont e per istigazione a delinquere; Roberto Calderoli, indagato per ricettazione di presunti soldi in nero da Fiorani; Altero Matteoli, imputato per favoreggiamento a Livorno; Raffaele Fitto, imputato a Bari per corruzione, turbativa d'asta e interesse privato; e ora Alfano, cui Mastella ha sottratto il primato di primo Guardasigilli sotto inchiesta in 150 anni di storia. Poi ci sono viceministri e sottosegretari: Gianni Letta, indagato a Lagonegro per truffa, abuso e turbativa d'asta; Nicola Cosentino, inquisito per rapporti con i Casalesi; Aldo Brancher, salvo per prescrizione in un processo per finanziamento illecito. Qualche buontempone ha spiegato l'assalto dei nostri lettori alle edicole col fatto che saremmo "il giornale delle procure", specializzato nel "genere giudiziario". Curiosa tesi, da parte di chi (un giornale a caso) l'altro giorno titolava in prima pagina "Di Pietro indagato", per una vecchia storia da cui è già uscito prosciolto in sede civile e penale, ma ancora pendente alla Corte dei Conti. In realtà noi siamo specializzati - con tutti i nostri limiti ed errori, come tutti i giornalisti del resto del mondo - nelle notizie. Quella sul caso Alfano & Fitto è un'esclusiva di Massari. Ma quella su Letta e le altre che abbiamo già raccontato e racconteremo non sono frutto di una nostra particolare bravura. Ma della censura e dell'autocensura che regna nella gran parte della tv e della stampa italiane. Basta guardare come viene trattato lo scandalo mondiale dello scudo fiscale, che per una rilevazione di Sky vede contrari il 74% degli italiani e secondo la Procura di Milano salverà i 552 mega-evasori fiscali della "lista Pessina" (quella pubblicata a puntate da Libero, almeno fino all'altroieri). Molti colleghi, anche di grandi giornali, ci chiamano per regalarci notizie esclusive che i loro giornali non vogliono o non possono pubblicare per non disturbare gli editori e amici degli amici. Non sempre siamo noi che arriviamo primi: sono gli altri che scappano prima. Nel pugilato si chiama vittoria per abbandono dell'avversario. Nel giornalismo italiota si chiama, parlando con rispetto, conflitto d'interessi.

FONTE:Marco Travaglio "IL FATTO"






Nonostante numerose scomuniche oltrechè diverse denunce e condanne nel corso dello scorso secolo molti massoni ricoprono cariche pubbliche e il "Grande oriente di Italia" conta quasi 1.150.000 iscritti (dichiarati) nelle varie sezioni.Sto parlando di dati pubblici relativi a personaggi che coprono posti di rilievo nella società e con frequentazioni importanti al di fuori dei loro gruppi dichiarati che diverse volte nel corso della storia recente si sono dimostrate di tipo criminale!La loro azione capillare ha spinto i cittadini di questo paese verso una follia collettiva che ci ha portati al disinteresse politico e ad accettare situazioni palesemente criminali senza alcuna obiezione.E' intollerabile che la libertà di stampa sia oscurata dalle lobby di potere e in alcuni casi dall'intimidazione ostentata dalle forze dell'ordine!E' intollerabile l'empasse giuridica che si è creata dopo l'ingiustificata denuncia di De Magistris ed è intollerabile la dichiarazione della destra italiana di dover aspettare una riforma della legislatura per fare chiarezza quando non viene rispettata nemmeno quella attuale!E non è il primo caso di personaggi istituzionali destituiti o demandati ad altri incarichi perhè il loro pubblico ufficio entrava in contrasto con interessi politici e solo chi vive determinate situazioni di persona può immagginare quello che succede senza che si venga a sapere.Vengono oscurati programmi televisivi ed addirittura siti internet perchè tentano di esrcitare libertà di stampa (storico il caso Biagi!) mentre Lucio Gelli (ergastolano in una villa da miliardi) conduce un programma televisivo!Esiste un Italia mediatica che nasconde una realtà completamente opposta ai paesi esteri.La meritocrazia e il positivismo propagandato da Forza Italia nasconde invece una logica clientelare e una comune rassegnazione ad essa e all'intralcio dei poteri forti nella assegnazione di pubblici uffici.Non possiamo in questo quadro avere delle garanzie dellla corretteza delle istituzioni neanche per le funzioni di controllo vitali della repubblica come quella delle elezioni!OGNUNO DI NOI E' PARTE DI QUESTO SISTEMA E DEVE SCEGLIERE CON DECISIONE SE LO FAVORIRLO O CONTRASTARLO MANIFESTANDO PUBBLICAMENTE IL PROPRIO IMPEGNO E FACENDO VENIRE ALLO SCOPERTO LA VILLANIA DI CHI LO ACCETTA E LO DIVULGA CON LE PROPRIE QUOTIDIANE AZIONI.

P.s. Lincoln diceva qualche secolo fà in nun paese come gli Stati Uniti d'America:"Non c'è verità senza democrazia e non c'è democrazia senza verità."

ANTEFATTO E PROSIEGO




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La Cosa Berlusconi

Non trovo altro nome con cui chiamarlo. Una cosa pericolosamente simile a un essere umano, una cosa che dà feste, organizza orge e comanda in un paese chiamato Italia.

Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte morale del paese di Verdi se un profondo rigurgito non dovesse strapparlo dalla coscienza degli italiani prima che il veleno finisca per corrodergli le vene distruggendo il cuore di una delle più ricche culture europee.


I valori fondanti dell’umana convivenza vengono calpestati ogni giorno dalle viscide zampe della cosa Berlusconi che, tra i suoi vari talenti, possiede anche la funambolica abilità di abusare delle parole, stravolgendone l’intenzione e il significato, come nel caso del Polo della Libertà, nome del partito attraverso cui ha raggiunto il potere.
L’ho chiamato delinquente e di questo non mi pento.

Per ragioni di carattere semantico e sociale che altri potranno spiegare meglio di me, il termine delinquente in Italia possiede una carica più negativa che in qualsiasi altra lingua parlata in Europa.
È stato per rendere in modo chiaro ed efficace quello che penso della cosa Berlusconi che ho utilizzato il termine nell’accezione che la lingua di Dante gli ha attribuito nel corso del tempo, nonostante mi sembri molto improbabile che Dante l’abbia mai utilizzato.

Delinquenza, nel mio portoghese, significa, in accordo con i dizionari e la pratica quotidiana della comunicazione, “atto di commettere delitti, disobbedire alle leggi o a dettami morali”. La definizione calza senza fare una piega alla cosa Belusconi, a tal punto che sembra essere più la sua seconda pelle che qualcosa che si indossa per l’occasione.




È da tanti anni che la cosa Belusconi commette crimini di variabile ma sempre dimostrata gravità. Al di là di questo, non solo ha disobbedito alle leggi ma, peggio ancora, se ne è costruite altre su misura per salvaguardare i suoi interessi pubblici e privati, di politico, imprenditore e accompagnatore di minorenni, per quanto riguarda i dettami morali invece, non vale neanche la pena parlarne, tutti sanno in Italia e nel mondo che la cosa Belusconi è oramai da molto tempo caduto nella più assoluta abiezione.
Questo è il primo ministro italiano, questa è la cosa che il popolo italiano ha eletto due volte affinché gli potesse servire da modello, questo è il cammino verso la rovina a cui stanno trascinando i valori di libertà e dignità di cui erano pregne la musica di Verdi e le gesta di Garibaldi, coloro che fecero dell’Italia del secolo XIX, durante la lotta per l’unità, una guida spirituale per l’Europa e gli europei.
È questo che la cosa Berlusconi vuole buttare nel sacco dell’immondizia della Storia.
Gli italiani glielo permetteranno?

J. Saramago - premio Nobel per la letteratura nel 1998.
Traduz. di Massimo LaFronza


mercoledì 23 settembre 2009

il minzolin scodinzolin


Il Minzolino - Antologia quotidiana della protesta al TG1 - 25/09/09Condividi
Oggi alle 0.55
Cari amici,
l'elenco delle notizie omesse dal tg1, sia nella edizione delle 13.30 che in quella serale, consta, tra l'altro, di n. 2 notizie rilevanti: l'una, sull'abrogazione della normativa contro i fannulloni della P.A. e l'altra sulla requisitoria del Procuratore Generale al processo Dell'Utri, circa le mansioni di Mangano ad Arcore.
Il terzo post parla, invece, di barbari e fenomeni da baraccone!
Buona lettura.

Opere e omissioni...

Tra le notizie taciute vogliamo ricordare anche il processo a dell'utri, con le affermazioni del procuratore generale a proposito di mangano: lo stalliere di berlusconi "non sapeva nulla di cavalli", fu chiamato in brianza per "interessi di tutt'altra natura rispetto a quelli agricoli".
[Post di Francesco Siepe]

Fannullonerie

Minzolini, le do una notizia esclusiva (almeno, per lei), che riprendo da La Repubblica: "è stata silenziosamente abrogata con un decreto legge pubblicato l'1 luglio (poi diventato la legge n.102/2009) la normativa 'antifannulloni' varata l'anno scorso dal ministro per la Pubblica Amministrazione Brunetta". Legga quanto dice il segretario della Uil Funzione Pubblica, Torluccio, intervistato dagli ottimi giornalisti de La Repubblica: "Prima di mettere mano a questa materia in modo così ideologico scatenando la campagna mediatica contro i fannulloni, avrebbe dovuto verificare cosa davvero non funziona nella PA e in particolare nei dirigenti, nella politica che mette le mani dappertutto. Interessi profondi e molto concreti, altro che i dipendenti fannulloni. Adesso la sua campagna pubblicitaria gli si sta rivoltando contro. E infatti gli ultimi dati che sono usciti sull'incidenza delle malattie fanno vedere che ad agosto c'è stato un aumento. Da parte nostra - conclude Torluccio - dopo questa vicenda rimane la sgradevolissima sensazione di un ministro che non incide in alcun modo sui problemi veri della P.A., che non ha alcuna intenzione, per esempio, di intervenire sugli sprechi e sulle consulenze (i cui costi si aggirano intorno ai due miliardi annui)".
Minzolini, ora che ha appreso la notizia, ne darà conto ai lavoratori italiani???
[Post di Enza Turrisi]

Barbari e comici


Minzolini, visto che era lei a intervistare sul palco della festa del Pdl l'On Schifani e ne ha raccolto le dichiarazioni circa l'imbarbarimento della comunicazione politica, in riferimento alle parole dell'On Di Pietro, non ho tema abbia fatto notare al Presidente del Senato, che seguendo il di lui ragionamento e sentendo gli ameni discorsi di una settimana fa del ministro della P.A. da un altro palco di festa del pdl, in cui il parlava della sinistra "per male" definendola "élite di merda" (sic) e augurava che andasse a morire ammazzata, l'on brunetta risulta essere Attila.
Apprendere, inoltre, Dott. Minzolini che è stato chiamato alla festa del pdl a parlare della libertà di stampa, lo confesso, mi desta preoccupazione: che l'influenza "A" abbia reso indisponibili i comici di Zelig?
[Post di Enza Turrisi]

martedì 22 settembre 2009

tanti nani malefici

le due mucche ....





lunedì 21 settembre 2009

morti bianche


AGGIORNAMENTO:

Pavia, operaio cade da tetto e muore
Precipita da circa 6 metri mentre stava ristrutturando
una casa
(ANSA) - PAVIA, 22 SET -
Un muratore di 50 anni e' morto in seguito
alle ferite riportate cadendo dal tetto di una casa che
stava ristrutturando a Garlasco (Pavia).
Agostino D'Azzo - sposato e padre di due ragazze di
21 e 17 anni - era con altri colleghi, ha perso
improvvisamente l'equilibrio ed e' precipitato all'interno
dell'abitazione attraverso un lucernario.
Un volo di sei metri che gli e' risultato fatale.
Inutili i tentativi dei medici del 118 di rianimarlo.



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ECCO IL LINK DOVE TROVATE I NOMI DI LAVORATORI MORTI

SUL LAVORO. SE VOLETE POTETE AGGIUNGERNE ALTRI ALLA LISTA
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....per non dimenticare.............

http://mortisullavoro.wordpress.com/2009/09/
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Il mio pensiero: la morte è una livella che rende tutti uguali.....
a me fa senso che dei cosidetti" giganti buoni" vadano
cosi lontano.....a combattere come se quello fosse un
lavoro normale.....per me non lo e' ....dato che
non si tratta, nel caso in esame, di cacciare
gli invasori della PATRIA
@@@@@@@@@@

miei blogs:

http://unfioreperlaliberta.blogspot.com/
http://lastoriasietevoi.blogspot.com/
http://tuttiasinistra.blogspot.com/
http://laura-picchetti.blogspot.com/
http://tuttedonne.blogspot.com/
http://lalladenuncia.blogspot.com/
http://lallaprotesta.blogspot.com/
http://perlapalestina.blogspot.com/
http://forteegentile.blogspot.com/
http://urlodinapoli.blogspot.com/
http://sacchettianapoli.blogspot.com/
http://bambinocane.blogspot.com/

domenica 20 settembre 2009

facciamo un po le pulci a questa gente.

COMPOSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
SILVIO BERLUSCONI, Forza Italia, nato a Milano, 29 settembre 1936 è politico e imprenditore italiano, presidente del Consiglio dei ministri a seguito della vittoria alle elezioni politiche anticipate del 2008. E’ fondatore e proprietario della società multimediale Fininvest (oggi Mediaset), fondatore e presidente del movimento politico Forza Italia e presidente del club calcistico A.C. Milan. E’ conosciuto anche come Il Cavaliere in ragione dell’onorificienza conferitagli di cavaliere del Lavoro. Da uomo politico siede alla Camera dei Deputati dal 1994, anno della sua prima elezione. Ha tenuto quattro mandati di presidente del Consiglio: il primo nella XII legislatura (1994), due consecutivi nella XIV (2001/2005, 2005/2006), ricoprendo in tale occasione anche gli incarichi ad interim di ministro degli Esteri, dell’Economia, della Salute e della Funzione Pubblica, ed in fine il quarto nella XVI (2008). Secondo la stima elaborata dalla rivista Forbes nel 2008 Silvio Berlusconi è il terzo uomo più ricco d’Italia e il 90° più ricco del mondo, con un patrimonio stimato in 9,4 miliardi di dollari USA.

SOTTOSEGRETARIO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
GIANNI LETTA, Forza Italia, 63 anni, nato ad Avezzano. Giornalista, laureato in giurisprudenza, dopo aver esercitato per alcuni anni la professione foreste, si dedicò al giornalismo, come corrispondente dall’Aquila di alcuni quotidiani nazionali, della RAI e dell’ANSA. Dal 1958 è stato redattore de Il Tempo, nel 1971 fu chiamato alla direzione amministrativa dello stesso quotidiano, e successivamente divenne amministratore delegato della “Società Editoriale Romana” e della “Tipografia Colonna”, editrice e stampatrice del quotidiano romano. Il 16 agosto 1973, alla morte del sen. Angiolillo, assume anche la direzione de Il Tempo che ha tenuto per quasi 15 anni fino alla fine del 1987. Dal 1973 al 1987 è stato così Amministratore e Direttore del giornale romano che ha poi lasciato per assumere responsabilità manageriali e giornalistiche nel Gruppo Fininvest guidato da Silvio Berlusconi.

*MINISTRI CON PORTAFOGLIO ESTERI
FRANCO FRATTINI, Forza Italia, 50 anni, romano. Torna al governo dopo essere stato vice presidente della Commissione Ue con delega alla Giustizia e alla Sicurezza. Nel Berlusconi 2 firma come ministro della Funzione Pubblica la proposta di legge sul conflitto di interessi. Tra il 2002 e il 2004 è agli Esteri, dove sostiene la politica di Berlusconi di avvicinamento ad Israele e di appoggio alla “guerra al terrore” di Bush. Favorevole, in campagna elettorale, a un giro di vite verso l’immigrazione clandestina.

INTERNO
ROBERTO MARONI, Lega Nord, 53 anni, varesino. Dirigente del carroccio, torna al Vicinale, dove fu nel ’94 (Berlusconi 1). Nel 2001/2006 è stato ministro del Welfare, dove ha congegnato la riforma per l’innalzamento dell’età pensionabile. Suona il sax e ha uno stile verbale più soft del leader della Lega, Umberto Bossi.

DIFESA
IGNAZIO LA RUSSA, Alleanza Nazionale, 60 anni, catanese. E’ a Milano che ha svolto la professione di avvocato e il grosso della sua militanza politica prima nell’MSI, poi in AN. Nel 1994 presiede il Congresso della svolta, che dà il via ad AN, di cui dice di essere stato uno dei convinti ispiratori. E’ alla sua prima esperienza di ministro. Inconfondibile la sua voce, imi tata con successo da Fiorello.

GIUSTIZIA
ANGELINO ALFANO, Forza Italia, 38 anni, di Agrigento. Coordinatore degli azzurri in Sicilia, dove il partito fa pieno di voti. Considerato uno dei giovani emergenti di FI, siederà nella poltrona occupata da Clemente Mastella, che si è considerato vittima di un accanimento della magistratura per avere cerceto di riformare il poteregiudiziario. Berlusconi ha promesso che questa volta riuscirà a separare le carriere di pm e giudicanti. Alfano sarà in prima linea in questa battaglia.

SVILUPPO ECONOMICO
CLAUDIO SCAJOLA, Forza Italia, 60 anni, ligure. Politico DC di lungo corso, aderisce a FI nel ’95. Una carriera politica di primo piano segnata però da alcuni incidenti: guai giudiziari da sindaco di Imperia, la contestata gestione da ministro degli Interni al G8 di Genova, frasi irriguardose su Marco Biagi con dimissioni nel 2002. Nel 2005 ritorna, alle Attività produttive.

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
ALTERO MATTEOLI, Alleanza Nazionale, 68 anni, toscano. Prima missino poi fra i fondatori di AN. E’ uno dei leader di Nuova alleanza (con Urso e Nania), corrente di AN che ha sempre sostenuto Fini. Ministro dell’Ambiete dal 2001 nel 2° e 3° governo Berlusconi.

WELFARE
MAURIZIO SACCONI, Forza Italia, 58 anni, veneziano. Militante socialista (con esperienze di governo) di estrazione giuslavorista, dopo Tangentopoli ha aderito a Forza Italia. Nei Berlusconi 2 e 3 torna sottosegretario, al ministero del Lavoro. Collaborò con Biagi alla riforma del lavoro.

AGRICOLTURA
LUCA ZAIA, Lega Nord, 40 anni, trevigiano. Vicepresidente del Veneto con deleghe all'agricoltura. Esponente di spicco della seconda generazione leghista, è famoso per la corsa a 193all'ora con ritiro patente. Programma: difendere gli agricoltori del Nord (vino, zucchero, latte, ortofrutta) in sede Ue.

ISTRUZIONE
MARIASTELLA GELMINI, Forza Italia, 35 anni, bresciana. Forzista della prima ora, non appartiene al genere velina. Conquista i galloni sul campo quando, a sorpresa, diventa nel 2005 coordinatrice del partito in Lombardia, diviso da lotte intestine. Mette ordine fra uomini potenti. E' la consacrazione.

AMBIENTE
STEFANIA PRESTIGIACOMO, Forza Italia, 42 anni, siracusana. Oltre a militare in FI (come il marito notaio), è proprietaria con la famiglia del gruppo chimico Coemi. È stata ministro delle Pari opportunità nei Berlusconi 2 e 3. Volto di FI in tanti talk show tv, grazie alla sua bellezza sfonda anche nelle cronache rosa. Si ricorda un suo pianto in Consiglio dei ministri quando non passò il provvedimento sulle quote rosa.

BENI CULTURALI
SANDRO BONDI, Forza Italia, 49 anni, toscano. Poeta, ex amministratore comunista di formazione cattolica, a metà anni '90 viene folgorato da Berlusconi diventandone uno strettissimo collaboratore. Scrive il pamphlet “Una storia italiana” nella vittoriosa campagna elettorale del 2001 e diventa coordinatore di Forza Italia.

*MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO

RIFORMA FEDERALE
UMBERTO BOSSI, Lega Nord, 66 anni, di Cassano Magnago. Detto il Senatùr, fonda la Lega nel 1984 dopo una giovanile militanza comunista. Menomato da un ictus nel 2004 che fece temere per la sua vita, è noto per le sue intemperanze verbali nei comizi, ma è anche considerato un acuto politico; è stato ministro per le Riforme dal 2001 al 2004. Nel '94 costrinse Berlusconi alle dimissioni.

SEMPLIFICAZIONE LEGISLATIVA
ROBERTO CALDEROLI, Lega Nord, 52 anni, bergamasco. E' il prototipo del politico leghista: unisce a iperboli verbali (come definire "una porcata" la sua riforma elettorale) e sceniche (mostra maglietta anti islamica al Tg1) a doti politiche e amministrative (molto apprezzato alla vicepresidenza del Senato).

RAPPORTI CON IL PARLAMENTO
ELIO VITO, Forza Italia, 48 anni, napoletano. Ha militato nel Partito radicale prima di aderire a FI. Dopo una serie di fortunate apparizioni in talk show televisivi, Berlusconi lo nomina portavoce del partito, poi capogruppo alla Camera dove fa valere la sua formazione tecnica di politico radicale.

PARI OPPORTUNITA’
MARA CARFAGNA, Forza Italia, 33 anni, salernitana. Nella scorsa legislatura fra i peones, ma molto stimata da Berlusconi. Prima di militare in Forza Italia (attualmente è responsabile del movimento delle donne del Pdl), un passato da modella e show girl.

POLITICHE GIOVANILI
GIORGIA MELONI, Alleanza Nazionale, 31 anni, romana. Inizia la sua attività politica come responsabile di Azione studentesca, movimento di An. Nel 2004 viene eletta presidente di Azione giovani e nella XV legislatura si impone subito come vice presidente della Camera.

POLITICHE COMUNITARIE
ANDREA RONCHI, Alleanza Nazionale, 52 anni, perugino. Giornalista d'assalto nelle tv locali romane, tradisce da subito un'innata passione per la politica a cavallo tra la Dc e la destra romana dove incrocia i cosiddetta "ragazzi di via Milano". A fine anni 90 entra nel gruppo dirigente e Fini lo nomina portavoce nel 2005. Da allora in ascesa inarrestabile.

RAPPORTI CON LE REGIONI
RAFFAELE FITTO, Forza Italia, 38 anni di Maglie. Figlio d'arte (suo padre fu presidente democristiano della Puglia), seguì le orme paterne giovanissimo, per passare a Forza Italia dopo la fine della Dc ed essere prima vicepresidente poi presidente della sua Regione. Sconfitto da Vendola è dal 2006 alla Camera.

FUNZIONE PUBBLICA
RENATO BRUNETTA, Forza Italia, 57 anni, veneto. Economista, professore universitario, vice coordinatore nazionale di Fi con delega per l'Europa, responsabile del programma del partito, europarlamentare entra nel governo nonostante la scarsa sintonia che negli anni passati ha mostrato con Tremonti.

ATTUAZIONE PROGRAMMA
GIANFRANCO ROTONDI, Dc per le Autonomie, avellinese, 48 anni. Segretario del suo partito che ha fondato dopo aver lasciato nel 2005 l'Udc di Pierferdinando Casini. È alla sua seconda legislatura in Senato.

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PARLAMENTARI INQUISITI
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L'elenco che segue, l'ho prelevato da Internet attraverso il motore di ricerca Google digitando la stringa elenco parlamentari inquisiti.

Berlusconi Silvio (Forza Italia)
Il nostro presidente del Consiglio è un autentico fuoriclasse, sarebbe impossibile citare tutte le vicende giudiziarie che lo riguardano.
Inquisito per falso in bilancio, fondi neri, evasione fiscale e corruzione. In Spagna è accusato di altri reati fiscali e di violazione della legge antitrust. E' già stato condannato in sentenza definitiva a due anni e tre mesi di prigione per falso in bilancio, ma i suoi avvocati sono riusciti a forza di rinviare e ostacolare i processi a far cadere molti reati in prescrizione.

Berruti Massimo (Forza Italia) Condannato per favoreggiamento in un processo per tangenti alla Guardia di Finanza.
Indagato dai Carabinieri per collusioni con la mafia.

Bossi Umberto (Lega Nord) Condannato a otto mesi nel processo per la maxi-tangente Enimont.
A parte questo, ha avuto qualche “problema”con le autorità dello Stato italiano, che stenta a riconoscere pur essendone ministro:
resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e vilipendio.
Che strano, una personcina così affabile

Brancher Aldo (Forza Italia) Arrestato per tangenti nel 1993, poi condannato nel 1999 a due anni e otto mesi in primo grado.

Briguglio Carmelo (AN) Indagato in Sicilia per attività clientelare.

Cantoni Giampiero (CdL) Accusato di corruzione e altri reati minori, ha patteggiato la condanna.

Carra Enzo (Margherita) Arrestato e condannato a un anno e quattro mesi per falsa testimonianza.

Colucci Francesco (Forza Italia) Condannato nel 1994 per voto di scambio, e poi assolto dopo un lungo iter giudiziario.
Nel 1992 gli hanno trovato un archivio con migliaia di nomi e "interventi" (assunzioni, vari favori, raccomandazioni).
E' quel grand'uomo che, fedele alla tradizione nostrana del "Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato", ha chiesto l'amnistia per i reati di Tangentopoli.

Comincioli Romano (CdL) Imputato per rapporti con la mafia, poi assolto. Accusato anche di bancarotta, è stato brevemente latitante e poi imputato in un processo per false fatture.

D'Alì Antonio (Forza Italia) Indagato per i rapporti tra la sua famiglia e un noto clan mafioso.

Degennaro Giuseppe (CdL) Condannato a sedici mesi per voto di scambio: si è rivolto alla mafia pugliese per comprare duemila voti.

Dell'Utri Marcello (Forza Italia) Condannato con sentenza definitiva a due anni e tre mesi per false fatture e frode fiscale.
Accusato anche di corruzione dalla Procura di Milano e di irregolarità fiscali in Spagna. Attualmente egli è oggetto di inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa. A chi gli chiede conto delle sue amicizie con vari boss mafiosi risponde "Niente sacciu". Ha dichiarato espressamente di essersi candidato "per legittima difesa", per godere dell'immunità parlamentare e non finire così in galera.

Del Pennino Antonio (CdL) Accusato di ricettazione e di finanziamento illecito al partito nell'ambito dell'inchiesta Mani Pulite.

Nel 1994 ha patteggiato una pena di due mesi per la maxi-tangente Enimont. Altro patteggiamento: un anno e quattro mesi per tangenti sulla metropolitana milanese.

De Rigo Walter (CdL) Imprenditore di Belluno.
Un finanziamento dell'Unione Europea è passato per le sue tasche nei primi anni Novanta e non ne è più uscito. Ha patteggiato.

Drago Giuseppe (Ccd) Un grande smemorato:
indagato per aver omesso di presentare il conto dei soldi spesi nell'esercizio delle sue funzioni nel periodo in cui era presidente della Regione siciliana.

Fallica Giuseppe (Forza Italia) Condannato a quindici mesi per false fatture.

Firrarello Giuseppe (Forza Italia) Accusato di tangenti per l'appalto dell'ospedale di Catania.
Nel 1999 la Procura ha chiesto il suo arresto ma il Senato ha negato l'autorizzazione. Scomparse nel nulla le intercettazioni telefoniche che lo accusavano, mentre è ancora in mano alla Magistratura una registrazione in cui si sente il mafioso Enrico Incognito gridare: "Firrarello, anche tu mi hai abbandonato!". Vatti a fidare degli amici.

Forte Michele (Ccd) Già arrestato nel 1992.
Attualmente in attesa di giudizio per concussione.

Frigerio Gianstefano (Forza Italia) Candidato ed eletto a Perugia, è stato arrestato immediatamente dopo l'elezione
(tanto per non perdere l'abitudine: tra il '92 il '93 era già stato arrestato tre volte): l'accusa è sempre di tangenti.
Ha subito tre condanne definitive, per un totale di sette anni.
Durante la campagna elettorale era latitante (!).
Forse aspira alla successione di Berlusconi?

Gianni Giuseppe (Cdu) Arrestato nel 1998 e condannato in primo grado a tre anni per tangenti su lavori stradali.

Giudice Gaspare (Forza Italia) Accusato di associazione mafiosa, riciclaggio e rapporti diretti con alcuni boss di rilievo.
Incastrato dalle intercettazioni telefoniche, la Camera ha negato l'arresto.

Grillo Luigi (Forza Italia) Accusato di truffa aggravata.

La Malfa Giorgio (CdL) Condannato a sei mesi per la maxi-tangente Enimont.

Lo Porto Guido (AN) Condannato a sedici mesi nel 1969:
sulla sua auto trovarono armi da guerra.
Con lui c'era Pierluigi Concutelli, leader di ordine nuovo e plurinquisito per terrorismo.

Lupi Maurizio (Forza Italia) Indagato per abuso d'ufficio e truffa.

Maroni Roberto (Lega Nord) Accusato di resistenza e oltraggio, condannato a otto mesi in primo grado.
Quando è stato candidato al ministero della Giustizia si sono messi tutti a ridere.

Mauro Giovanni (Forza Italia) Arrestato nel 1998 per tangenti.
Accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.

Mormino Nino (Forza Italia) Indagato per contatti con la mafia, dietro segnalazione di numerosi pentiti.
nel 1996 le accuse sono state dichiarate non fondate.

Nespoli Vincenzo (AN) Rinviato a giudizio per aver chiesto assunzioni in cambio di permessi.

Nicolosi Nicolò (CdL) Coinvolto nel processo per assunzioni pilotate alla Forestale siciliana.
Accusato di voto di scambio, è stato arrestato e poi assolto.

Pisanu Giuseppe (Forza Italia) Come molti altri parlamentari, e come lo stesso Silvio Berlusconi, era iscritto alla loggia P2;
per questo è stato iscritto nel registro degli indagati e costretto a dimettersi dal Governo nell'83.
Dieci anni dopo è stato riesumato come forzista, oggi gli hanno affidato un ministero che non esiste, quello "per l'attuazione del programma".

Previti Cesare (Forza Italia) Imputato per corruzione di giudici a Roma.

Salini Rocco (CdL) Quand'era presidente della Regione Abruzzo è stato arrestato insieme a tutta la Giunta durante un'indagine sui finanziamenti dell'Unione Europea. Accusato di falso nella graduatoria delle assegnazioni.
Condannato a un anno e quattro mesi, ha patteggiato.
Ha una questione aperta con il Tar per essere stato rieletto in regione nonostante la condanna.

Scajola Claudio (Forza Italia) Ha segnato un record: è il primo ministro degli Interni ad essere stato in carcere (settantuno giorni tra il 1983 e il 1984). Accusato di aver favorito la mafia nell'appalto per la gestione del Casinò di Sanremo. Il giudice istruttore l'ha prosciolto.

Sodano Calogero (Ccd) Condannato a un anno e mezzo per aver consentito l'abusivismo edilizio intorno all'area archeologica di Agrigento.
In cambio ha ottenuto vantaggi elettorali

Squeglia Pietro (Ppi) Arrestato nell'86 per irregolarità edilizie e processato per altri abusi. E' stato assolto, ne è uscito pulito e l'Ulivo ha deciso di ricandidarlo.

Sudano Domenico (Ccd) Condannato nel 1995 per un concorso truccato.
Ha patteggiato un anno e mezzo e ha evitato il carcere.

Tomassini Antonio (Forza Italia) Condannato per falso a tre anni con sentenza definitiva.

Quand'era medico a Busto Arsizio, l'attuale responsabile della Sanità di Forza Italia ha contraffatto e poi distrutto un esame di una bambina nata con problemi cerebrali.
Vuole chiedere la revisione del processo.

Verdini Denis (Forza Italia) Indagato per falso in bilancio.

Verro Antonio (Forza Italia) Indagato per abuso d'ufficio.

Vito Alfredo (Forza Italia) Indagato e arrestato dal pool Mani Pulite per tangenti e rapporti con la camorra.
Patteggiò e restituì 4 miliardi.
Abbandonò la politica, ma dieci anni dopo è stato rieletto tra i Berluscones, commosso dal coro unanime degli inquisiti di Forza Italia: "Avanti, c'è posto!".

Vizzini Carlo (CdL) Accusato di aver intascato una tangente di 300 milioni, condannato a dieci mesi. In appello è riuscito a far cadere il reato in prescrizione.



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E I MINISTRI DOVE LI METTIAMO????
L’attuale ministra dell’Ambiente e della tutela del mare, quand’era alle pari opportunità era già in conflitto d’interessi. In un paese normale sarebbe finita chissà dove, trovandosi in Italia è rimasta dov’era dichiarando che “i problemi dei singoli non devono più riguardare un deputato della seconda Repubblica”. Figuriamoci un Ministro!
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Di Gianfranco Rotondi, il nostro nuovo ministro dell’attuazione del programma non va dimenticato che è favorevole alla grazia per Bruno Contrada, l’ex dirigente del Sisde condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.
L’ex miss cinema Mara Carfagna si occuperà di pari opportunità, ma solo quelle che stanno bene a lei. Laureata in giurisprudenza all’università di Salerno con una tesi sul Diritto dell’informazione e sistema radiotelevisivo, la showgirl è curioso che non si occupi del conflitto d’interessi che riguarda il suo capo e i danni che perpetra da 15 anni controllando tutte le tv nazionali in chiaro!
Al seminario “Donna, vita e famiglia” organizzato da lei stessa nel 2007, disse che «non c’è nessuna ragione per la quale lo Stato debba riconoscere le coppie omosessuali, visto che costituzionalmente sono sterili» e che «per volersi bene il requisito fondamentale è poter procreare» alla faccia delle pari opportunità!
Le posizioni della Carfagna in materia di regolarizzazione delle coppie di fatto non molto distanti da quelle della Germania nazista che prevedeva l’internamento degli omosessuali ritenuti socio-sabotatori perché non in grado di riprodursi.
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Mentre alla faccia della coerenza l’ex radicale Elio Vito è diventato ministro dei rapporti col parlamento del governo più vergognoso d’Europa, Franco Frattini, nominato agli affari esteri meriterebbe un post dedicato.
Per ora mi limito a ricordare qualche sua dichiarazione come quelle rilasciate all’agenzia “Reuters” quando disse di aver intenzione di censurare “parole pericolose” come “bombe”, “uccidere”, “genocidio” e “terrorismo”. Che testa! Talmente sopraffino da essere stato censurato dall’Europarlamento per le sue esternazioni contro la libertà di movimento delle persone nella UE !! Bravo Frattini, sei proprio in gamba a sottostare al Mafionano!
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Un’ultima chicca che riguarda Altero Matteoli, è che da ministro dell’ambiente fu indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio in relazione all’inchiesta sul “mostro di Procchio”, un complesso in costruzione a Marciana nell’isola d’Elba, inchiesta che coinvolse, fra gli altri, un giudice e due prefetti accusati di corruzione.
Dalle accuse pare che Matteoli si sia comportato come Cuffaro, ossia, abbia avvertito il prefetto di Livorno Vincenzo Gallitto di essere sotto indagine. Gallitto si incontrò a Portoferraio con il suo ex vice Giuseppe Pesce, col giudice Germano Lamberti e con l’ingegner Uberto Coppetelli, direttore dei lavori dell’insediamento di Procchio.
Poi credo sia tutto finito in prescrizione ma non ne sono sicuro.

Ciò di cui son sicuro è - ahime - lo spessore della squadra che abbiamo alla guida di questa povera Italia!

Si salvi chi può.